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Ruggero II d’Altavilla, il primo Re che unì il Sud e lo fece grande

Creato il 22 dicembre 2014 da Vesuviolive
Ruggero II d'Altavilla il Normanno, Re di Sicilia

Ruggero di Sicilia incoronato da Cristo. Mosaico, Chiesa della Martorana, Palermo

Ruggero II d’Altavilla nacque a Mileto, in Calabria, il 22 dicembre 1095, e morì a Palermo il 26 febbraio 1154. Egli è uno dei più grandi e illuminati sovrani della storia, protettore delle arti e delle scienze, ed ha avuto il merito di unire tutto il Mezzogiorno d’Italia.

Conosciuto anche come Ruggero il Normanno, rimase orfano del padre, Ruggero I, mentre era ancora un bambino, così fino alla sua maggiore età fu reggente la madre Adelasia, Adelaide del Vasto, terza e ultima moglie di Ruggero I. Nel 1113 assunse il governo della Contea di Sicilia, regione che fu unificata nel 1191 dal padre, dedicandosi al potenziamento dell’esercito e della flotta, poiché aveva in mente il progetto di conquistare i territori in Africa Settentrionale, quelli che corrispondono pressappoco all’odierna Tunisia fino alle coste della Libia, in modo da porre le basi per l’instaurazione di un’egemonia nel Mediterraneo al cui centro fosse la Sicilia: il giovane Ruggero, infatti, mirava anche a sottomettere il Ducato di Puglia e Calabria che apparteneva a Guglielmo d’Altavilla, il cui nonno era Roberto, fratello di Ruggero I e perciò zio di Ruggero II.

Il dominio di Guglielmo era tutt’altro che saldo, situazione che aveva ereditato dal padre Ruggero Borsa, il quale ebbe proprio l’aiuto di Ruggero I per far valere i diritti di successione del padre a discapito di Boemondo, suo fratello germano (avevano soltanto il padre in comune) ed eroe delle crociate per la liberazione di Gerusalemme. Come compenso Ruggero Borsa regalò la parte meridionale della Calabria allo zio, in modo tale che adesso Ruggero II potesse a un tempo proteggere e minacciare Guglielmo, che nei fatti sottostava alla volontà del primo. Alla morte prematura e senza eredi di Guglielmo intorno al 1127, Ruggero II incontrò l’opposizione del papa, Onorio II, da cui fu scomunicato e che voleva consegnare i territori rimasti governo a Roberto II di Capua: Ruggero il Normanno tuttavia ebbe la meglio sui rivali e nel 1128 Onorio II lo nominò duca di Puglia a Benevento. A questo punto egli aveva bisogno di imporre la propria autorità per unire formalmente e stabilizzare il proprio dominio, dunque aveva bisogno di una legittimazione che provenisse dall’alto, dal divino – doveva diventare Re di Sicilia per volontà di Dio.

Ruggero II - Regno di Sicilia

Onorio II però morì, e nella lotta per la successione al papato furono eletti un papa, Innocenzo II, e un antipapa, Anacleto II, che riuscì a mettere in fuga il primo. Anacleto sentiva a sua volta la necessità di avere un alleato forte, specialmente se costui governava il territori che confinavano con lo Stato Pontificio, dunque fu ben contento di incoronare Ruggero II Re di Sicilia, la notte di Natale del 1130 nella capitale Palermo.

Tale circostanza non ebbe i favori di tutti, poiché i feudatari insorsero e ancora una volta Roberto II di Capua gli dichiarò guerra, uno scontro che con alterne vicende vide Ruggero II prevalere dopo nove anni. Nel frattempo, nel 1138, Anacleto II era morto e Innocenzo II poté fare rientro a Roma, allora il Re di Sicilia necessitava di una conferma da parte di costui che però invase il Sud, cadendo tuttavia a Galluccio, la quale si trova oggi vicino Caserta, e Innocenzo II fu costretto a nominarlo nel 1140 Re di Sicilia, duca di Puglia e principe di Capua. Anche Napoli perse la propria autonomia, ma accolse magnificamente il Re il quale, però, confermò Palermo come capitale riservando a Partenope ampi privilegi.

Promulgate le Assise di Ariano, la nuova legge fondamentale del Regno di Sicilia, rientrò a Palermo e si circondò degli uomini dall’intelletto più eminente, qualunque fosse la loro etnia, circostanza che fece di lui un sovrano illuminato, ben consigliato, capace di prendere le decisioni migliori. Dedicò tutti i propri sforzi bellici alla conquista dei territori africani, riuscendovi: aveva creato un regno vasto, importante, forte, la più grande potenza del Mediterraneo. Morì a Palermo nel 1154.


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